Ex Sinagoga
Ai numeri civici 13 e 14 di via Salomon Fiorentino si trova l’edificio dell’antica Sinagoga, le cui parti più antiche rimandano a un restauro che ne fu fatto negli anni 1729-32 cui ne seguirono vari altri in tempi più recenti, specie nell’800.
Dopo l’allontanamento nel 1799 della comunità ebraica, che si era costituita a Monte San Savino nel 1627, l’edificio della sinagoga passò all’Università (cioè comunità) Israelitica di Siena, divenne quindi proprietà demaniale, poi di privati e infine fu acquisito nel 1924 dal Comune di Monte San Savino (che in varie occasioni aveva comunque già provveduto – e provvederà in seguito - ai suoi restauri più urgenti).
Nel complesso, costituito da due corpi di fabbrica, avevano sede sia la Sinagoga vera e propria, posta all’ultimo piano, sia la scuola sia, probabilmente, la stessa abitazione del rabbino o dei massari della comunità ebraica: esso aveva originariamente due piani più il pianoterra, oggi ipotizzabili solo dalla posizione delle finestre mancando attualmente i solai. Il primo corpo di fabbrica che s’incontra al n. civico 13 è più basso dell’altro - probabilmente, dopo il crollo subìto a causa del tremendo uragano abbattutosi sul Monte nell’agosto del 1872, questa parte dello stabile fu ricostruita così com’è ora - ha il tetto a singolo spiovente, un portale bugnato e architravato e due finestre rettangolari (si intravede un altro portale tamponato); all’interno, non pavimentato, si trovano arcate murarie realizzate nel sec. XX per garantire stabilità ai vecchi muri. Il secondo corpo al n. civico 14 ha un portale ad arco ribassato e finestre incorniciate: al suo interno si notano, in alto, una finestra dipinta ancora abbastanza ben conservata e la nicchia con cornice già destinata a contenere l’aron ha-kodesh (armadio per la custodia delle leggi) e, in basso, i resti di tubature di coccio forse utilizzate per la miqvé (bagno rituale). Nell’attigua casa privata esiste un sedile in pietra che la tradizione popolare suole chiamare “il trono del rabbino”.